Si devono a
Fulgenzio Witman, monaco vallombrosiano, l'istituzione della prima
cattedra di Botanica e l'avvio della progettazione dell'Orto botanico pavese.
Nel 1772 il conte Firmian, plenipotenziario degli Asburgo per la Lombardia,
consigliò di adottare come esempio l'Orto botanico di Padova.
Nel 1773 furono,
dunque, intrapresi i lavori per la costruzione della sede odierna.
Nel 1774
venne insediato il Laboratorio di Chimica.
Nel 1777, quando gli edifici
dell'Orto presentavano già un assetto simile a quello attuale, assunse la
direzione Giovanni Antonio Scopoli.
Sotto la direzione di Scopoli l'Orto
botanico pavese raggiunse un assetto comparabile a quello dei più famosi orti
botanici italiani. La direzione di Scopoli portò, tra i numerosi vantaggi, una
fitta corrispondenza con i più grandi orti botanici europei.
La
riorganizzazione dell'Orto riprese, sotto la direzione di Domenico
Nocca (1797-1826) nel 1797.
Giovanni Briosi (1883-1919), divenuto
direttore dell'Orto, nel 1883 ne migliorò ulteriormente la qualità aggiungendo
tre serre calde. Nel periodo successivo alla seconda guerra mondiale, le scelte
non furono più guidate dal principio dell'innovazione bensì da quello del
maggior risparmio economico possibile.
A partire dal 1797 l'Orto botanico di
Pavia fa parte del Dipartimento di Ecologia del territorio e degli ambienti
terrestri.
Dal 2003 il direttore è il prof. Francesco Sartori.
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